AlphaFold3, l’Intelligenza Artificiale capace di modellare il DNA

Come previsto, per contrastare ChatGPT, Google dopo aver sviluppato Gemini si è impegnata nella creazione di uno strumento di intelligenza artificiale più avanzato. Questo strumento si chiama AlphaFold ed è un software pensato per essere costantemente aggiornato attraverso nuove integrazioni che lo possano rendere duttile e applicabile in ogni contesto. L’ultima versione del software permette dal punto di vista biologico di modellare nuove molecole, come il DNA, anticorpi e organismi patogeni. La scelta di orientare questo strumento verso una direzione medicale nasce dal desiderio di implementare in modo deciso la ricerca e la creazione di nuovi farmaci.

A tal proposito, AlphaFold3 può modellare molecole di varie dimensioni con elevata precisione, da quelle del dna ad altre decisamente più piccole, come ad esempio gli ioni metallici. Grazie a queste funzionalità AlphaFold è stato già richiesto da numerose case farmaceutiche per poter contribuire sensibilmente nello sviluppo di nuovi farmaci. Per via del grande successo che sta già incassando, da Google fanno sapere che saranno presto integrate nuove funzionalità di intelligenza artificiale che potenzieranno questo strumento. Tuttavia, non è prevista una fruizione del software in modalità open source, proprio per via del grande potenziale che questo potrà dare alla ricerca in ambito medico. Alla base di tale scelta ci sarebbero gli studi sulle proteine che interagiscono con il DNA. Proprio per il grande valore che queste scoperte potrebbero avere non solo a livello scientifico ma per l’intera popolazione mondiale, Google, era partita con largo anticipo nello sviluppo di AlphaFold, annunciando già nel 2018, e poi nel 2020, che i lavori per la creazione del software stavano proseguendo con successo, fino al 2022, quando questo strumento aveva già decodificato e previsto che nel corpo umano risiedessero oltre 200 milioni di proteine.

Appare evidente come nel corso degli ultimi anni per raggiungere tari risultati, sia stato implementato l’algoritmo che c’è dietro ad AlphaFold, chiamato modello di diffusione, rende più nitide le strutture molecolari, generando anche modelli proteici veritieri attraverso schemi derivanti dall’analisi di strutture proteiche esistenti.

Pur non essendo del tutto perfetto, AlphaFold, è molto affidabile, al punto che nelle principali università americane sono stati svolti degli studi per provare a replicare il lavoro fatto dal software provando a quantificare le potenzialità dello strumento e ipotizzando fino a che punto potrà contribuire al raggiungimento di nuovi obiettivi scientifici. Gli esperti confermano che il risulto raggiunto è già incredibile e che le previsioni sono impressionanti, tuttavia, secondo gli scienziati, è un vero peccato non aver reso accessibile a tutta la comunità scientifica il codice sorgente di AlphaFold.