_Ai e creatività: quali sono i veri rischi?

Proseguiamo il nostro viaggio alla scoperta dell’Intelligenza Artificiale consapevoli che

questa tecnologia sia stata progettata per essere durevole, flessibile e applicabile in moltissimi campi e soprattutto per accompagnare le nostre vite a lungo.

Alcuni esempi di come l’AI sia già permeata nelle nostre vite li abbiamo nell’utilizzo di smartphone, smart watches, elettrodomestici, automobili e tantissimi altri oggetti di uso quotidiano. Tuttavia, sta nascendo una nuova branca dell’AI legata alla generazione di contenuti originali che emulano i processi creativi, comunemente definita come Intelligenza Artificiale Generativa

Con questo termine ci riferiamo alla capacità di una macchina di generare informazioni originali partendo da input che le vengono somministrati. Questa nuova forma di AI nasce dall’unione ed evoluzione di due elementi: i modelli e algoritmi di AI già esistenti e la tecnologia degli Hardware. Attraverso questo importantissimo passo in avanti, l’Intelligenza Artificiale Generativa è ufficialmente diventata la prima forma di tecnologia mai progettata capace di poter generare autonomamente contenuti di diversa natura, primo caso nella storia di una entità non umana che può vantare creatività.

Per quanto possa sembrare strano pensare che esista davvero una macchina capace di pensare e generare autonomamente contenuti dotati di fantasia e creatività, tutto questo rimane frutto dell’ingegno umano. Alla base c’è infatti il concetto di creatività, ovvero la capacità cognitiva che ci porta a inventare qualcosa di nuovo, attingendo da conoscenze, idee ed esperienze pregresse. Gli esseri umani d’altronde non possono immaginare cose che non esistono e allo stesso modo si comportano le macchine con gli algoritmi che gli vengono forniti dagli umani. Al momento ci si sta interrogando molto sul valore etico di questa scoperta per diversi motivi. 

Il primo è legato al tipo di dati che vengono caricati nelle memorie delle macchine: questi sono infatti dati pubblici che possono essere usati liberamente e, inoltre, l’AI tende a basarsi su modelli costruiti su dati contenenti pregiudizi che alterano la percezione della realtà. Da qui si origina la necessità di avere un controllo più accurato sulla tipologia di contenuti prodotti dalle macchine per evitare la discriminazione rivolta ad alcune categorie di esseri umani. I dubbi poi non mancano nemmeno dal punto di vista grafico e visivo: per quanto l’AI sia dotata di creatività, per ora è capace di produrre contenuti rapidamente ma di bassa qualità. 

Pensando al futuro dell’AI, come anticipato, sicuramente continuerà ad essere applicata in moltissimi contesti del nostro quotidiano, sfruttando al massimo la sua adattabilità. La speranza è che possa col tempo migliorare l’interazione tra macchina e uomo raggiungendo così nuovi orizzonti che fino a qualche anno fa sembravano irraggiungibili…la differenza la farà sempre la creatività!