Oggi parleremo di un nuovo approccio tecnologico che si sta preparando ad entrare nelle vite di tutti noi in modo gentile ma determinante, ovvero il Nudge Tech.
Per introdurre questo nuovo tema ripartiamo da un concetto già presentato nei precedenti articoli a tema AI, ovvero l’avanzamento sempre più evoluto della tecnologia e il suo impatto sul quotidiano con applicazioni estremamente diversificate tra loro e progettate per facilitare ogni nostra azione. Sulla base di questa considerazione, introduciamo un nuovo tema vede origine nella psicologia e nell’economia comportamentale.
Secondo il concetto di Nudge i comportamenti umani vengono influenzati solo parzialmente da scelte razionali e le scelte irrazionali vengono prese a causa di bias cognitivi o di abitudini preesistenti. Quindi quando un approccio razionale si rivela inefficace come possiamo condizionare il comportamento altrui? Da questa domanda prende vita il concetto di Nudge che rappresenta una “spinta gentile” volta ad influenzare un comportamento in modo positivo senza imporsi.
Il concetto di Nudge può avere dunque degli sviluppi anche a livello IT. Secondo diversi studi, le tecnologie sono indirizzate verso un progressivo sviluppo in ottica Nudge Tech: saranno capaci di sfruttare un approccio basato sul continuo suggerimento di comportamenti specifici che verranno presentati come scelte vantaggiose per raggiungere gli obbiettivi. In questo modo gli utenti verranno sollecitati da stimoli contestualizzati capaci di fare la differenza. Ad esempio, la comparsa di simpatiche notifiche capaci di suggerirci delle scelte più rapide o sostenibili per i nostri dispositivi, rappresenta solo un primo piccolo passo verso il completo passaggio all’approccio Nudge Tech. La logica con la quale tali spinte gentili si paleseranno nel nostro quotidiano è particolarmente elaborata in quanto cercherà di intercettare il momento esatto in cui ci troveremo a fare delle scelte rendendo così più facile applicare un comportamento e minimizzando l’impatto decisionale di scelte affrettate.
Le aziende si stanno infatti organizzando per rendere ancor più efficaci i processi di cambiamento, orientandosi verso comportamenti e scelte semplici da intraprendere e da applicare, sfruttando così la tecnologia per interrompere le cattive abitudini decisionali con una “spinta gentile” al cambiamento.
Concludendo, in futuro è quindi ipotizzabile che queste tecnologie diventino sempre più di supporto attraverso assistenti virtuali capaci di sfruttare al massimo il loro potenziale interattivo per ridurre gli effetti di bias cognitivi e grazie a risposte puntuali e dettagliate. In questo modo, l’integrazione tra l’Internet of Behavior e il Nudge Tech potrà davvero fare la differenza a patto che, come per l’Intelligenza Artificiale, venga sviluppata secondo approcci e metodologie di gestione del cambiamento sostenibili ed etiche.